Un grande edificio/infrastruttura che ha concluso la sua storia di eroismo legata la lavoro del porto, e da tempo cerca una sua immagine e soprattutto una possibilità di dialogo con la città, per la quale costituisce ancora una sorta di opaca e mastodontica barriera verso “mare”.
Lungo più di 350 metri, ha 4 corti interne, (come le stagioni) che subito si sono presentate come il tema, il luogo dove “narrare una storia”.
Perché la città è fatta di storia, degli esseri umani, e di spazio e materia, e allora, quando si interviene alla trasformazione di una città, si devono indossare i panni dei narratori di storie.
In questo caso la storia da narrare era quella di ditte le merci, i colori, i profumi del Mediterraneo, anzi del mondo, capaci di riversarsi dalle navi, da “un bastimento carico di…”, dentro questo edificio, dentro el sue corti, dentro la città.
E così abbiamo pensato ai grandi viaggiatori della fantasia, quelli capaci di immaginare mondi lontani senza mai averli visitati: Henri Rousseau, il Doganiere, o Emilio Salgari.
Allora nelle corti entrano il mare, come un’onda blu e azzurra, di ceramica a frammenti, che unisce la tradizione di tutto il mediterraneo, araba, francese, ligure, entrano animali esotici, entrano piante, si arrampicano alla velocità del sogno lungo le pareti, trionfano palme egiziane….una viaggio, un sogno, la città.
Sembra scenografia.
Forse lo è, ma soprattutto è un racconto fatto di colori, materia, parole.
“E’ arrivato un bastimento carico di….”.
I Docks di Marsiglia
luogo
Marsiglia, Francia
committente
JPMorgan, Constructa
progetto architettonico e paesaggisitico
Gianluca Peluffo
con 5+1AA
design team
Alfonso Femia, Gianluca Peluffo, Sara Gottardo, Nicola Spinetto, Sara Traverso, Fanélie Pardon, Valeria Parodi, Sara Massa, Luca Bonsignorio, Carola Picasso, Lorenza Barabino.
programma
Ristrutturazione del pian terreno, delle corti e del seminterrato dell’edificio dei Docks: commerciale, intrattenimento e ristorazione
superficie totale
21.000 m2
costo
22,5M euro
calendario
2009-2015
foto
Ernesta Caviola
note
international competition
winning design