MERAVIGLIA
(REALTÀ)
La meraviglia, lo stupore sono gli elementi propri della poetica italiana e del suo territorio.
La creazione di meraviglia e di stupore da parte dell’architettura, non ha niente a che fare con la ricerca di consenso e di spettacolarità contemporanea.
Più esattamente la creazione di meraviglia è lo strumento per raggiungere la conoscenza del reale. Ecco lo scopo. Ritornare a vedere la realtà. E, per quanto la realtà del territorio, delle città, degli uomini sia difficile e dolorosa, il dovere dell’architettura è di non rinunciare a immaginare un futuro. Migliore. Anche romanticamente. La negazione del reale, l’atteggiamento che da blasè diviene cinico, proprio dell’architettura contemporanea, dev’essere sconfitto.
Questa battaglia, etica e culturale, sarà combattuta attraverso un’architettura che sia invenzione specifica, che nasca con grande libertà dal Contesto e dalla Storia.
Il suo linguaggio è libero. Il suo linguaggio è contemporaneo. La creazione di Meraviglia ha lo scopo di mettere in contatto sentimenti individuali a sentimenti collettivi, creando identità e conoscenza: la fusione di elementi soggettivi ed elementi oggettivi, di elementi rappresentativi ed elementi emotivi, la creazione di una sintonia di stati d’animo, di un contatto e di una fusione di orizzonti.
Si tratta di mettere a disposizione, attraverso un’idea di Architettura Pubblica, con generosità ed inaspettatamente, dei “correlativi oggettivi”, capaci di dialogare con la ricchezza intima di ognuno, fatta di figurazioni, simboli, luoghi, ricordi.
Del resto, non si può avere un’altra infanzia oltre a quella che si è vissuta; la nostra generazione di architetti ha negli occhi il dolore della violenza sul territorio e del suo oblio. Non può credere che lo Sviluppo coincida con il Progresso. Può però credere che l’unica identità possibile sia quella plurale che caratterizza il nostro paese, dove non è mai stata immaginabile un’uniformità di linguaggio. Può credere che questo sia il ruolo del nostro Paese nella Modernità e nella Contemporaneità: il lavoro sull’identità plurima e specifica, sulla Meraviglia come conoscenza e condivisione, usando la possibilità dell’architettura italiana contemporanea di essere realista e mitica nelle modalità del cinema di Fellini, Antonioni e Ferreri o della fotografia di Luigi Ghirri. Capace d’invenzione nello specifico attraverso edifici che siano macchine della percezione, che usino lo Stupore e la Meraviglia come strumenti di conoscenza.
Rosso – Officine Grandi Riparazioni Ferroviarie
luogo
Torino, Italia
committente
Comitato Italia 150
progetto architettonico e paesaggistico
Gianluca Peluffo
con 5+1AA
design team
Gabriele Filippi (responsabile di progetto), Luca Bonsignorio, Sara Massa, Carola Picasso, Giovanna Stella
interventi artistici
Danilo Trogu
programma
Riconversione dell’edificio “ad H” delle Officine Grandi Riparazioni Ferroviarie di Torino in spazio polifunzionale, in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia
superficie
24.500 m2
costo
10.000.000,00 euro
calendario
2011
foto
© Ernesta Caviola