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Marrakech, Marocco / 2018

ENAM Nuova Scuola Nazionale di Architettura Marrakech Marocco

Foto
Disegni

“Anche uno spazio intenzionalmente oscuro dovrebbe avere quel tanto di luce, proveniente da qualche misteriosa apertura, per dirci quanto oscura sia in realtà. 
Ogni spazio deve essere definito dalla sua struttura e dalle caratteristiche della sua luce naturale. Un edificio quadrato va costruito come un quadrato e la sua luce deve mostrare un quadrato […] figure che devono trovare la propria giustificazione da ciò che le costruisce internamente, ovvero dalla geometria […].”

Louis Kahn

 

Qasba

Il progetto dell’ENAM Nuova Scuola Nazionale di Architettura a Marrakech in Marocco è pensato come “cittadella dell’architettura” una Qasba degli studenti.

Il progetto nasce dal concetto compositivo della casbah: la cittadella; il sistema urbano.
Nel sud del Marocco questi tipi di costruzioni possono essere castelli appartenenti a una singola famiglia, si trovano nell’Alto Atlante, nelle oasi e lungo i fiumi e furono costruite a partire dal seicento. Gli spazi della casbah (percorsi, atrii, infra) sono particolarmente centrali in questo progetto, e sono caratterizzati da “vuoti significanti”: spazi ipostili, spazi aperti e coperti, spazi in ombra, spazi scoperti. Ad ognuno di questi spazi nella Qasba-Scuola corrisponde una variabilità “percettiva e sensitiva”: ombra, vento, luce, fresco, acqua, natura: questi elementi, che si innescheranno dentro i ricordi e le emozioni di chi abiterà questa Scuola, interagiscono proprio con l’imprevedibilità degli incontri, degli accadimenti e del tempo.

 

Terra cruda

La Qasba è una struttura realizzata con la tecnica costruttiva del “pise” (paglia e piccoli ciottoli cementati con fango) o in terra cruda. Le mura sono decorate con motivi “berberi”, a rilievo o incisi.
L’idea è di creare un progetto che sia una “cittadella dell’architettura”; una serie di spazi pieni e vuoti articolati in una composizione unitaria che permette agli studenti di vivere non in un edificio ma in un sistema urbano.

 

Il colore. Appartenenza. Materiali

Il Linguaggio dell’architettura è invenzione specifica.
Specifico significa, in una Scuola di Architettura, riuscire a tenere insieme concetti generali e universali, ma nello stesso tempo dichiarare appartenenza al Luogo, alla Cultura e alla Comunità: solo chi ha forte una coscienza della propria identità, può dialogare con altre identità ed aiutare altre Culture e Comunità a “costruirsi e abitarsi” attraverso l’Architettura.
Qui, attraverso l’idea del sistema urbano, si è cercato fin dall’impostazione e articolazione di volumi e spazi, nel loro dialogo con la luce e gli usi, di ripercorrere in termini contemporanei mondi e percezioni, “strutture urbane e percettive identitarie”.
A questo abbiamo voluto aggiungere il tema del colore, il rosso che così profondamente è legato all’immaginario di Marrakech, declinato però in differenti materiali e livelli di opacità e reattività alla luce il dialogo con i materiali, e il loro ruolo sia costruttivo/tettonico, si innesta così nell’appartenenza: cemento, intonaco, acciaio, terra, mattone, tutti declinati in variazioni di rosso.

 

Simboli. Monumentalità ben temperata

L’edificio, l’Architettura “significano”.
Significare vuol dire “narrare storie potenziali”, ovvero porre le basi percettive ed emozionali della costruzione di futuri possibili. E felici per gli esseri umani.
In questo bisogno “narrativo”, l’architettura si trova spesso e fortunatamente a dialogare con l’Arte.
Qui proponiamo di inserire nell’ingresso caratterizzato da una “monumentalità ben temperata”, un elemento che, a prima vista potrebbe apparire “Pop”, ma in realtà è narrativo: una grande matita fuori scala, dei colori del Regno del Marocco, che sfiora e “segna” il soffitto dell’ingresso.
Non si tratta di “sdrammatizzare”, ma di “raccontare”. E iniziare un viaggio dentro alla Scuola.

 

Prevedibile e Imprevedibile.

Il sistema urbano è caratterizzato da parti pianificate e razionali, e da parti spontanee. E questo non solo nella forma dello spazio, ma anche e soprattutto nell’uso: il tempo della città, degli uomini e la loro vita, è scandita dal rapporto fra “prevedibile e imprevedibile”. Il progetto si compone di volumi il cui concetto è vivere nel mezzo: il cosiddetto “In Between” e lo “Spazio Omologo”
La Scuola di coloro i quali dovranno pensare città, edifici, spazi, è fatta proprio dell’interconnessione fra spazi e funzioni “definite e prevedibili” (rispettando il programma indicato) e di tutti quegli spazi dell’”imprevedibile”.
Le Scuole sono fatte di questo: si assorbono informazioni, conoscenze, sensibilità, si condividono esperienze e discussioni, proprio e soprattutto in quei luoghi che, come nella città ed i suoi spazi pubblici  sono definite dallo spazio e dalla vita degli abitanti, degli studenti, degli insegnanti, dei giovani ricercatori, degli ospiti, di chi lavora per far funzionare la scuola oltre la cattedra.

 

Louis Kahn

Il rifiuto degli opposti, ma al contrario la loro unione, è simbolicamente e significativamente rappresentato da questi spazi.

L’ “e , e” invece che “l’o, o”:

Aperto e Coperto
Chiuso e Scoperto
Luce e Ombra
Vento e Umido
Caldo e Fresco

Libero e Definito
Vuoto e Pieno
Servente e Servito
Colore e Bianco
Opaco e Lucido
Struttura e Spazio
Scavato ed Elevato
Ipogeo ed Edificato
Sotto e Sopra
Naturale e Artificiale

Dentro e Fuori

Pianta e Sezione

Pianta e sezione si eguagliano, spazi pieni e spazi vuoti sono pensati e progettati nello stesso modo e con la stessa importanza secondo il principio dello “Spazio Omologo”, che fa comprendere e sentire agli studenti, l’importanza del rapporto “kahniano” fra “spazi serviti e spazi serventi” e della qualità degli spazi stessi ; hanno la stessa validità compositiva in un’articolazione spaziale che genera un equilibrio formale sui tre livelli diversi.

 

ENAM Nuova Scuola Nazionale di Architettura

luogo
Marrakech, Marocco

committente
Ministere de l’Amenagement du Territoire National, de l’Urbanisme, de l’Habitat et de la Politique de la Ville

progetto architettonico e paesaggistico
GianlucaPeluffo&Partners
con And Studio Architects, Karim El Achak

design team
Gianluca Peluffo, Domenico Faraco, Gabriele Filippi, Rina D’urso, Andrea Mannocci, Marco Mei, Karim El Achak

programma
Concorso per la costruzione della Nuova Scuola nazionale di Architettura di Marrakech

superficie totale
7.000 m2

calendario
2018

dialogo arte architettura
Adriano Bocca

render
© GianlucaPeluffo&Partners,

note
Concorso internazionale di architettura,
Agosto/Settembre 2018
III° Classificato