POLIFONIA, DIALOGO, MATERIA
Il nostro corpo non è nato per il monologo, ma per le differenze e per l’incontro di quelle differenze.
La polifonia è il destino del nostro corpo.
Luce Irigaray lo definisce come “corpo sessuato” determinante la soggettività e capace di divenire il punto da cui ripartire per “incontrare l’altro”. Rimanere fedeli alla realtà significa accogliere tutti gli eventi con la propria fisicità.
Così, come architetti, perseguiamo l’idea di un’Architettura che sia “Corpo”, che cerchi il piacere, che abbia fisicità, sensualità, soggettività ed unicità per potersi relazionare e per poter evitare il monologo: una architettura come “corpo sessuato”, portatrice quindi di dialogo, incontro, polifonia, visione, realtà.
Un’Idea di Architettura che sia “Corpo”, ha direttamente a che fare con il tema della Materia, della fisicità, del peso dell’Architettura stessa: crediamo fermamente che in questo cattivo presente pervicacemente fondato su velocità, superficialità, comunicazione e smaterializzazione della realtà, la forza fisica della materia del corpo, sia il principale antidoto alla negazione della verità.
Il Corpo e la sua Materia sono le basi del dialogo e della conoscenza. Qui crediamo si annidi anche una questione legata all’idea di giustizia, di “architettura giusta”, o di “città giusta”; architetture e città che rendano possibile l’incontro e la “fusione” fra desiderio ed etica: la “fusione degli orizzonti”, obiettivo primario dell’architettura, è la creazione di condizioni sentimentali e fisiche di dialogo e di relazione, allo scopo di condividere la conoscenza.
E’ per questo che noi parliamo di “architettura pubblica” come ricerca e atteggiamento primario e quindi rappresentazione e identificazione di una cultura, e di incontro di questa cultura con l’altro.
Lo spazio pubblico, l’edificio pubblico devono tornare ad essere portatori di singolarità, di sentimento e di piacere per poter essere realmente democratici e socializzanti.
Bianco – Officine Grandi Riparazioni Ferroviarie
luogo
Torino, Italia
committente
Comitato Italia 150
progetto architettonico e paesaggistico
Gianluca Peluffo
con 5+1AA
design team
Gabriele Filippi (responsabile di progetto), Luca Bonsignorio, Sara Massa, Carola Picasso, Giovanna Stella
interventi artistici
Danilo Trogu
programma
Riconversione dell’edificio “ad H” delle Officine Grandi Riparazioni Ferroviarie di Torino in spazio polifunzionale, in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia
superficie
24.500 m2
costo
10.000.000,00 euro
calendario
2011
foto
© Ernesta Caviola