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Script Taranto 2017

COPIONE

1. Gli uomini vivono recitando nel paesaggio i drammi piccoli e grandi della loro esistenza, teatralizzando le piccole e grandi imprese che danno significato alla loro vita, partecipando da attori o spettatori, a seconda dei casi, alle vicende che, pur di portata locale, sono sempre il riflesso di vicende più grandi
2. Poi scompaiono e con essi scompare l’intera generazione che li ha visti protagonisti, e della loro esistenza, di tutto il loro fare, agire, gridare, resteranno nel paesaggio gli echi, sempre più deboli, le memorie tacite o sempre più fioche delle gesta di cui hanno riempito il palcoscenico, i brandelli dell’allestimento scenico con cui, attraverso l’azione pratica, utilitaria, e attraverso l’attività poetica, ludica, creativa, hanno costruito il paesaggio-teatro.
3. La prima verità, che non si nasconde.
La seconda verità, nascosta.
“Mostrare è un lasciar vedere che, in quanto tale, contemporaneamente, vela e preserva ciò che è velato. Il mostrare inteso in questo senso è ciò che autenticamente accade nell’ambito dell’aléteia che istituisce il soggiorno del vestibolo sacro”
4. “(…) Di una frase non è necessario udire tutte le parole per capirne il senso, tutti i fonemi per ricostruirne una catena verbale, in quanto i fonemi sono variazioni di un unico apparato di parole, con i quali si afferra il principio di una differenziazione reciproca di segni, acquisendo nello stesso tempo il senso del segno.”
5. L’avvenimento specifico è quello che riguarda l’attraversamento della “Gravina Petruscio”. La scelta è quella dell’evocazione e della messa in scena del non collegamento visivo diretto, il “non ponte”.
A questa scelta teatrale ed evocativa corrisponde un collegamento virtuale che è un immergersi nel mondo sotterraneo della gravina, attraverso due scavi assiali lungo il percorso interrotto dell’Appia. Questi scavi sono vere proprie discese negli abissi dell’azione della natura (l’erosione, la rigogliosità, l’acqua) e di come l’uomo ne ha formato e deformato forme adattandole alla propria vita e ritualità.

Myriam

 

1. La via Appia lega e attraversa.
Si interrompe.
Scompare.
E Visibile e Invisibile.
E’ verità continua e verità interrotta.
2. Il tema del progetto è il lasciare essere come “possibilità e speranza”.
Contro il presente “O-sceno”, ovvero privo della “scena” teatrale che rende partecipe l’uomo e la sua anima dell’anima della Natura, proponiamo un’azione di educazione sentimentale sull’evocazione e l’assenza.
3. Le assenze evocate sono quelle della “Continuità” e del “Collegamento”
La continuità interrotta è quella dell’Appia.
Allora il tema sarà quello non di ricucire linearmente, ma di evocare la connessione attraverso una messa in scena teatrale, un avvenimento che crei un sistema e una serie di avvenimenti specifici a soluzione di tematiche specifiche.
4. in corrispondenza di ogni “incontro-frattura” della via Appia con le Gravine, si propone di collocare un elemento scultoreo territoriale, che evochi la” verità” del percorso della Via Appia e l’altra “verità” della sua interruzione e frattura.
La compresenza di due verità non va negata, ma evocata come anima territoriale.
Questi totem avranno come tema la tramontana e il fuoco.
5. Si muoveranno al vento suonando, muovendosi leggermente o con forza, magari raccogliendo energia, ma senza il “culturismo” energetico o ipocrita della sostenibilità, ma parlando i linguaggi di Fausto Melotti o di David Smith.
Il rapporto con il tema della materia e della produzione industriale dell’acciaio, sarà evocata dalla presenza del fuoco, che apparirà accendendosi contemporaneamente sugli 8 totem territoriali, ad un’ora specifica del tramonto e della notte.
6. Queste discese si ramificheranno poi in vari canali di collegamento alle grotte e alla straordinaria Cattedrale.
Attraverso questi canali scavati, nei quali inserire risalite meccaniche, si scenderà alla quota più bassa della Gravina.
Li, un taglio netto e geometrico, con un grande pavimento come lastra colorata e astratta, permetterà una sorta di “guado” e di connessione da parte a parte, per poi risalire sempre attraverso “l’internità”
In corrispondenza di uno dei due tagli di “immersione” è posizionato uno dei Totem territoriali.

Claudio